Incontro operatori gioco-FdI organizzato da Danilo Masci (Bpoint)

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Incontro operatori gioco-FdI organizzato da Danilo Masci (Bpoint). Procaccini (Europarlamentare): “Il nostro partito non ha mai avuto un pregiudizio negativo per il gioco legale, non solo perché genera entrate preziose per le casse dello Stato, ma anche perché è il miglior argine al gioco illegale”

Riordino del settore del gioco, divieto di pubblicità e stato delle concessioni sono state al centro dell’importante incontro “Il fallimento delle politiche sul settore del gioco pubblico. Stato dell’arte e possibili soluzioni”, organizzato da Danilo Masci (Amministratore unico Business Point/Bpoint) e moderato dal direttore di Agimeg Fabio Felici. Ospite d’eccezione, oltre a numerosi operatori del comparto dei giochi, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini.

“Come tutti sappiamo il settore del gaming è stato vessato spesso da problematiche – ha dichiarato Danilo Masci, aprendo il dibattito – dipese spesso da errate scelte politiche. Oggi siamo riuniti per cercare delle soluzioni anche attraverso un tavolo tecnico-politico per ascoltare, comprendere e attuare le politiche migliori per il settore”.

Fratelli d’Italia si è molto spesa nell’ambito delle problematiche che riguardano il settore del gioco – ha dichiarato Nicola Procaccini -. Lo abbiamo fatto, rimanendo realisti e provando ad immaginare quale sarà il lavoro da svolgere nella prossima legislatura. Credo che l’errore della politica sia quello di essere autoreferenziale e piena di pregiudizi.

L’intero settore del gioco legale sconta una sorta di stigma malgrado sia visto come la ‘gallina dalle uova d’oro’, da cui lo Stato italiano attinge per finanziare e sostenere tutti i servizi di pubblica utilità, come ad esempio istruzione, trasporti e sanità. Ma nonostante questo, è stato spesso oggetto di pregiudizi, soprattutto da parte di alcuni partiti politici.

Credo sia giusto tenere in considerazione gli aspetti legati alle eventuali degenerazioni, ma non si può compromettere un intero settore economico. E’ troppo presto per immaginare come Fratelli D’Italia vorrà organizzarsi, strutturarsi e offrire al settore dei riferimenti stabili. Ma posso assicurare che come partito siamo assolutamente attenti alle esigenze di tutte le categorie e settori produttivi, tra cui quello del gioco”.

“Il rapporto gioco-politica è sempre stato complicato – ha dichiarato Fabio Felici – però è degenerato negli ultimi anni e soprattutto con il Decreto Dignità che ha impedito pubblicità e sponsorizzazioni da parte di aziende di gioco, andando a colpire anche lo sport italiano. Addirittura, alcuni politici hanno chiesto più volte agli operatori di gioco di “riciclarsi” con attività di puro intrattenimento (come flipper e biliardini, ndr).

Da tempo il settore è in attesa di un riordino nazionale che possa intervenire anche sull’annoso problema dei tanti regolamenti regionali, e proprio in tal senso il sottosegretario al Mef, Federico Freni, ha presentato una legge delega che è ferma a Palazzo Chigi da marzo”.

“Fratelli d’Italia ha un giudizio positivo verso il gioco legale – ha continuato Procaccini – perché sappiamo che  rappresenta l’argine migliore all’illegalità. E’ però ancora prematuro parlare di contenuti e proposte per il futuro, poiché mancano pochi giorni alle elezioni politiche”.

“E’ davvero incredibile che in Italia sia negata agli operatori legali la possibilità di fare pubblicità e sponsorizzazioni – ha dichiarato Francesco Di Paola, titolare di Domusbet -, mentre lo stesso divieto non c’è per gli operatori senza concessione italiana. Per ottenere una concessione in Italia si devono spendere circa 700mila euro, ma i concessionari non hanno la possibilità di far vedere il proprio brand ai giocatori.

Purtroppo ciò comporta distorsioni del mercato perché operatori stranieri possono offrire anche quote migliori per le scommesse, visto che non pagano le tasse come gli operatori italiani. La morsa è ormai veramente troppo stretta per andare avanti”.

“Credo che la priorità per lo Stato sia quella di combattere il gioco illegale, non può essere quella di combattere il gioco legale come purtroppo è accaduto – ha risposto Procaccini -. Siamo tutti consapevoli di come sia pervasiva l’illegalità e dobbiamo adottare misure efficaci per limitarla.

Anche in merito al divieto di pubblicità, penso sia una misura demagogica e che abbia scarsi effetti, se non nulli, contro la ludopatia. A mio avviso, manca una vera rete sociale di assistenza per chi è colpito da ludopatia. Questo provvedimento mi pare più una scorciatoia all’italiana. Alla fine credo che tutto sia figlio del pregiudizio che affligge una certa politica e, sinceramente, non so quanto consenso possa generare andare contro questo settore”.

Il caro energia è un altro problema molto sentito anche dagli operatori di gioco. “Le bollette che abbiamo ricevuto nell’ultimo periodo sono aumentate del 400% – ha sottolineato Fabio Da Re, titolare di Replatz -. Dopo due anni di pandemia, è un ulteriore colpo alla stabilità delle aziende. Le sale bingo sono quelle, ad esempio, che subiscono maggiormente questo caro energia perché hanno sale più ampie. Speriamo che sull’energia arrivino presto degli aiuti.

E sarebbe molto importante definire una volta per tutte una regolamentazione del settore. In Italia è necessaria una normativa uguale per ogni comune, altrimenti è impossibile lavorare con regole diverse a seconda della regione o dei singoli comuni”.

“Non sono nel Parlamento italiano, ma so che è stato approvato il Decreto Aiuti in cui si parla di allungare il credito d’imposta – ha risposto Procaccini – e aiuti per le imprese cosiddette energivore. Chiaramente questi soldi derivano dalla tassa sugli extraprofitti.

Voglio sottolineare ancora però che grazie alla tassazione sul gioco pubblico arrivano nelle casse dello Stato molti miliardi ed è sbagliato quindi non valorizzare un settore economico così importante. Credo che per il gaming possa essere importante intervenire a livello europeo. Sono convinto che i pregiudizi presenti in Italia non esistono nel resto d’Europa”.

“La normativa dell’UE in materia del gambling delega tutto alle autorità nazionali perché nasce dalla disciplina di pubblica sicurezza e fiscale – ha sottolineato Emmanuele Cangianelli, presidente EGP-Fipe -. Esistono solo delle linee guida europee, ma è difficile allinearli alle specifiche di ogni singolo Stato.

Credo però che serva un approccio politico: si dovrebbe partire da ciò che era stato fatto 20 anni fa con una forte regolamentazione e un miglior enforcement, poiché è necessario un maggiore controllo del territorio. Le forze dell’ordine hanno già nome e indirizzi dei punti legali e l’80% degli accertamenti sono fatti sui punti già controllati. Credo invece che i piani di azione debbano andare nella direzione di sgominare i punti che sono più “in ombra”.

Credo poi che i controlli, debbano essere fatti all’accesso in una sala e non tramite la tessera sanitaria agli apparecchi. E’ automatico infatti che quando si cerca di tracciare una spesa sensibile, il consumatore si rivolga a chi non traccia la sua spesa”.

Cangianelli ha anche posto l’attenzione sul prossimo bando di gara delle concessioni di gioco online: “Oggi ci sono circa 90 concessioni per il gioco online, la legge attuale ne mette a bando 40. E’ assurdo fare una gara per meno della metà delle concessioni attualmente presenti”.

“Per quanto riguarda il bingo – ha sottolineato Salvatore Barbieri, presidente di Ascob -, va detto che ci sono delle differenze tra le concessioni online e terrestri. Nell’online ci sono tantissime opzioni di gioco che invece non sono presenti nel gioco terrestre. Non è giusto però dare tutte le colpe alla politica, perché non credo che il settore non abbia responsabilità.

Alla politica, agli Enti Locali chiediamo però di aprire un dialogo con gli operatori del gioco. Perché altrimenti, il rischio è la chiusura delle attività. Vorrei anche sottolineare che il nostro settore è tra i più colpiti per il caro energia, con bollette che hanno addirittura quadruplicato i costi”.

“Mi auguro che Fratelli d’Italia abbia intenzione di guidare una riforma del settore nazionale – ha dichiarato Raffaele Palmieri di Vincitù Group – per dirimere tutte le problematiche che ci attanagliano. Spero che non ci sia ancora ipocrisia, ma che venga tutelato il comparto. Se fosse passata la riforma del Titolo V non ci troveremmo in questa situazione, poiché avrebbe riportato in mano allo Stato la materia della sanità.

Il settore, nel corso degli anni, è stato messo in ginocchio e addirittura è stato l’unico ad avere un aumento di tassazione durante il Covid. Noi vogliamo davvero che la governance torni alla politica, ad ADM e al comparto. Non chiediamo favori, ma solo una regolamentazione che ci permetta di lavorare senza subire pregiudizi di sorta”.

“Al netto delle posizioni individuali, credo che l’orientamento del centro-destra sia liberale e totalmente privo di pregiudizi sul gambling – ha risposto Procaccini -. Favorire il gioco legale serva principalmente per due motivi: contrastare il gioco illegale e a garantire introiti per lo Stato per erogare dei servizi necessari, compresi quelli di aiuto per chi è affetto da ludopatia.

Giorgia Meloni si è esposta durante i lockdown, quando si è reso evidente lo stesso pregiudizio con cui è stato stabilito il criterio per cui alcune attività potessero rimanere aperte e quali invece andassero bloccate. Il web è pieno di sue dichiarazioni in tal senso.

Vi assicuro che sono pronto a darvi già appuntamento alla settimana successiva della formazione del Governo e dirvi che potrà essere assegnata una persona che seguirà le vostre problematiche giornalmente”.

A conclusione del dibattito, vista la presenza di molti concessionari e associazioni che purtroppo, con il poco tempo a disposizione, non hanno avuto modo di esporre singolarmente le proprie opinioni e soluzioni, l’organizzatore Danilo Masci si è reso subito disponibile, dopo le elezioni, come richiestogli e auspicato anche dall’onorevole Procaccini, ad organizzare singoli incontri più specifici per ogni categoria del settore in base al proprio core business (slot, bingo, online e gioco terrestre).

 

Masci ha così confermato il proprio impegno a dare un proseguimento significativo ad uno scambio fattivo tra la politica e gli operatori del comparto al fine di creare un tavolo tecnico-politico che dia finalmente voce al comparto. ac/AGIMEG

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